L'oppio è uno stupefacente ottenuto incidendo le capsule immature del Papaver somniferum e raccogliendone il lattice che trasuda, che poi viene lasciato rapprendere all'aria in una resina scura che viene impastata in pani di colore bruno, che emanano un odore dolciastro e hanno un sapore amaro.
Si usa molto nelle culture orientali e mediorientali, sia per usi terapeutici sia per scopi rituali e ricreativi, il suo nome deriva infatti dal greco òpion (succo), tradotto poi in ebraico come ophion.
Il lattice (denso, giallo-verdastro) ottenuto dalla pianta intera e dai suoi semi, era invece chiamato dai greci mekònion.
Altri nomi dell'oppio sono O-Fu-Jing (lett. "veleno nero") in Cina, Ahiphema in India, Schemeteriak in Persia.
Consumazione
Vi sono diversi modi di consumare questa sostanza. Il più diffuso nei paesi occidentali è quello di scaldare una piccola pallina o pietra su una stagnola e di inalarne il fumo. Per poterlo consumare nel modo tradizionale, deve essere prima preparato facendolo fermentare e aggiungendovi della fermentazione un fungo, l'Aspergillus niger. Spesso invece si fuma nelle pipe.
Fiore di oppio (Papaver somniferum)
(informazioni prese da Wikipedia, ad esclusivo uso del gioco)
non si accarezza la gatta Bastet prima di aver affrontato la leonessa Sekhmet